Uno dei danni maggiori di 40 anni di liberismo economico imposto dalla comunicazione politica è l’idea violentissima di DARWINISMO SOCIALE. L’idea per cui, detto in poche parole, “chi ottiene meno se lo merita perchè non è adatto e deve sparire per il bene di tutti” – e, quindi, bisogna incentivare chi HA GIA’.
Quest’idea mostruosa, a-scientifica, an-etica, è intrinseca in tutti i discorsi sul taglio della spesa welfare, sul taglio delle tasse ai grossi poli economici, sull’autonomismo, per diversi gradi portati avanti da chi ha smantellato il nostro paese, Forza Italia, Pd e ancora, in parte, dalla Lega. Con il solo M5S dalla parte degli “straccioni”.
Ci sono diverse evidenze che aiutano a dedurre come tutta la dogmatica liberista sia fallace. Ad esempio, il Prof. James Heckman, premio Nobel in economia nel 2000, ha dimostrato come lo score dei ragazzi nel così detto “achievement test” – che misura vari tipi di abilità, non solo cognitive – è sempre in funzione, anche all’età di 18 anni, dei risultati conseguiti già a 3 o 5 anni. Questioni genetiche, quindi? No, Heckman sottolinea con forza che ciò è spiegato dall’ambiente familiare, approccio genitoriale, investimenti familiari. Significa, quindi, che le condizioni SOCIO-ECONOMICHE dei padri semplicemente ricadono sui figli. E basterebbe già questo per dismettere in toto il concetto di Darwinismo sociale e liberismo, visto che è dismesso quello di MERITO DELL’INDIVIDUO come qualità di adattarsi alle condizioni avverse. Al contrario della selezione naturale brutalmente intesa, a livello sociale per massimizzare le qualità dei potenziali migliori c’è bisogno di collaborazione solidaristica.
Pensiamo ora a quante volte ci vien detto che le condizioni del Sud “sono solo colpa nostra”. Se i nostri risultati sono largamente in funzione di quelli dei nostri padri – nonni, trisavoli, anzi antenati, vista la centenaria questione – il concetto di “colpa” economica perde la maggior parte del suo senso. Il rapporto 2017 dei Conti Pubblici Territoriali stabilisce che la spesa totale della pubblica amministrazione, allargata alle società di Stato come le ferrovie, è stata di 15.801 euro per residente nel centro-nord e di 12.222 euro per residente al Sud. Considerando solo la differenza Nord-Sud lo scarto sarebbe maggiore. 68 miliardi di scarto, compresi i fondi straordinari che dovrebbero essere aggiuntivi. Alla faccia dell’ “assistenzialismo” !! Per sostenere lo sviluppo dei nostri figli dovremmo avere di più invece abbiamo, per seguire la logica del Darwinismo sociale, 68 miliardi in meno!
Per una persona che associa l’economia alle violenze mediatiche di gente come Padoan, Giavazzi, Alesina o Cottarelli questa disciplina non è altro che un crudele calcolo di quanti asili nido o ospedali bisogna sacrificare sull’altare della Sacra Austerità, quella che è necessaria SOLO se uno Stato ha deciso che per fare investimenti non deve dirigere il credito dove vuole ma dipendere dalle volizioni dell’1% PIU’ RICCO.
Ma in realtà esiste anche una economia più nobile, e molti premi Nobel la rappresentano.
Sempre il Prof. James Heckman si occupa di decostruire proprio l’assunto che l’economia si occupi solo di meri calcoli di domanda e offerta e NON delle condizioni morali, familiari, SENTIMENTALI, umane che rendono un uomo capace di “domandare” o di “offrire” più degli altri. O meno degli altri. Se si giunge alla conclusione che queste capacità non dipendono solo dall'”impegno” o dal DNA ma, soprattutto, dal PUNTO DI PARTENZA, dalla condizione economica familiare, tutti i dogmi religioni del liberismo per cui “non esistono pasti gratis” e “lo Stato non deve assistere oltre il minimo necessario” perchè ognuno “deve affrontare le regole del mercato” vanno a farsi benedire.
Lo Stato, invece, diventa il CREATORE di capitale umano e l’ente con l’obbligo di rendere EGUALI (al rialzo) le condizioni di tutte le famiglie – indifferentemente dal fatto che la loro situazione sia responsabilità dei loro membri.
Perchè? Ecco spiegato il perchè in 3 grafici.

Il primo – del 1995 ma molto attuale – mostra il numero di parole UDITE da un bambino prescolare ogni ora in media a seconda della fascia sociale – e la qualità di esse. La differenza tra le famiglie povere e le famiglie di professionisti è abissale.

Il secondo mostra le capacità scolastiche (vocabolario, prontezza, comportamento, iperattività) medie a seconda del quintile di ricchezza familiare, per bambini tra i 3 e i 5 anni. Un altro abisso nel risultato dei test.

Il terzo, il livello dell’educazione familiare (letture ricevute ogni giorno, regolarità dei pasti e del letto) all’età di 3 anni a seconda – ancora – dei 5 gradi di ricchezza familiare.
Lo studio del welfare per il premio Nobel del 2000 Heckman non si basa su vincoli di bilancio ma su questi studi empirici, che mostrano che la qualità della società futura dipende da quanto decidiamo di SPENDERE per mettere tutti sullo stesso piano senza avere il cappio dello spread al collo.